I vari permessi per vivere e lavorare in Cile

Inizialmente non volevo scrivere un post su questo tema. La burocrazia in generale mi annoia un sacco, e gli aspetti legali dipendendo da ogni singolo caso possono essere molto diversi. Peró ricevo molte domande su come fare per venire a vivere in Cile e poter chissá lavorare in forma legale.

Cile non é un paese con molte difficoltà per metterti in regola o semi in regola. Anzi se lo compariamo con la Spagna e Italia é facilissimo.

Nel sito ufficiale del “Dipartimento di Immigrazione” ci sono un sacco d’informazioni.

Vediamo un pó quelle più importanti:

Permesso come turista

Come dice la Wikipedia e anche il sito ufficiale:

Un turista è colui che viaggia in paesi diversi dalla sua residenza abituale e al di fuori del proprio ambiente quotidiano, per un periodo di almeno una notte ma non superiore ad un anno e il cui scopo abituale sia diverso dall’esercizio di ogni attività remunerata all’interno del paese visitato.

Per questo motivo per venire come turista in Cile non dobbiamo fare nulla, solamente avere tanta voglia di iniziare una nuova avventura e un passaporto vigente. Il tempo massimo di permanenza é di 3 mesi (non piú di 90 giorni) se si resta piú di questo tempo si entra nella illegalità. Non c’é bisogno di visti speciali e nemmeno di nessuna vaccinazione.

  • Si puó ampliare il permesso di turista compilando questo modulo prima della scadenza dei 90 giorni, senza nessun costo aggiuntivo.
  • Se invece si scopre che Cile é meraviglioso e si vuole restare un pó di più però senza sapere ancora la data di fine chiederemo la concessione per il turista. Compilaremo quest’altro modulo peró a differenza dell’ampliazione questo dobbiamo pagarlo 100 dollari.
  • Mettiamo il caso che la fortuna esista, e troviamo un lavoro mentre siamo turisti. Il Cile ti permette farlo. Non é semplice, perché non tutti i lavori sono uguali e dipende dal caso. Costa 127 US$ e il tempo massimo é per 30 giorni se si vuole prolungare il tempo bisogna ampliare il permesso di turista. Comunque questo ha un limite. Questo é il modulino da riempire.

Permessi di residenza

I permessi di residenza servono per poter sviluppare tutte le pratiche nazionali, lavorare e risiedere per un tempo definito in Cile.

  • Visto soggetto a contratto. Ottenere questo visto non é difficile se si trova un lavoro stabile. Il datore di lavoro ti può contrattare per massimo 2 anni e poi si può prolongare. Il problema eterno é che se non sei in regola non ti danno il lavoro, ma come mi metto in regola se non ho un lavoro? Conoscere qualcuno o iniziare i contatti dal paese d’origine può essere la vía più semplice. L’alternativa é provare e persevare. Lavoro qua in Cile ce n’é moltissimo, però questo non significa che tutti siano posti meravigliosi con stipendi alle stelle, però bisogna iniziare da qualche parte…Il modulo da compilare.
  • Visto temporaneo per tutte quelle persone che hanno dei vincoli con un cileno (mogli, mariti, figli, ex cittadini cileni). Con questo visto in mano si può lavorare senza nessun problema. Molte persone che vogliono invertire o hanno intenzione di aprire un’attivitá in Cile possono chiedere il visto temporario.
  • Visto per studiare. Come in tutto il mondo se uno si muove per studiare la vita diventa molto più facile. Può durare un anno e si può ampliare a seconda del caso. Non hai il permesso di lavorare anche se molte volte chiudono un occhio. Questo é il modulino.

Questo é il sito ufficiale: http://www.extranjeria.gov.cl/ che da poco lo hanno rifatto e devo dire che é molto utile. Tutte le informazioni sono aggiornate solo in lingua spagnola.

Spero che queste informazioni siano utili, e se avete dubbi chiedete e se só vi risponderò!

99 pensieri su “I vari permessi per vivere e lavorare in Cile

  1. Ciao Perla, blog bellissimo complimenti. La mia azienda mi ha proposto un trasferimento in Chile per qualche anno, la cosa che mi preoccupa di più è la parte riguardante la doppia imposizione delle tasse (tasse chilene e IRPEF Italiana). Sai se c’è un accordo che regolamenta l’aspetto o se conosci qualcuno che può darmi informazioni sull’argomento (un contatto Italiano).
    Grazie mille!!!!

  2. Ciao perla ho letto un po’ il tuo blog molto interessante vorrei farti una domanda che mi tormenta sono un citadino cubano in questo momento di turismo in Italia vorrei visitare il cile perché ho degli amici sempre cubani con permessi temporari che vivono e lavorano la domanda è possibile viaggiare in cile dall’Italia senza avere problemi con le autorità cilene
    Ringraziando di antemano saluti

  3. Complimenti per la Pagina e gli articoli.
    Sono giunto in Cile con mia sorella da poco piú di un mese, grazie all’appoggio di una nostra amica che vive a Santiago. Per il momento (per limiti burocratici) ci fermiamo tre mesi, ma siamo intenzionati a trasferirci non appena sorga un’opzione di lavoro in quanto l’Europa, benché offra moltissimo dal punto di vista del volontariato e della mobilità internazionale, è ‘morta’ dal punto di vista lavorale, quanto meno nei nostri campi (io sono specializzato in Storia della Scienza ed a Maggio compiró 32 anni; mia sorella è Architetto e ne ha quasi 27).
    Abbiamo già esperienza di residenze all’estero (io ho studiato 3 anni in Spagna e per vari brevi periodi ho risieduto in Turchia, mia sorella in Gran Bretagna) oltre a viaggiare in Italia ed altri paesi (Europa, Mediterraneo, Nord Africa, Medio Oriente, Asia Minore… per il momento ho percorso la maggiorparte dei paesi tra il Caucaso centrale e la Scandinavia settentrionale, grazie alla mia famiglia ma anche ai programmi di mobilità dell’Unione Europea degli ultimi 20 anni ;·)
    Da soci volontarii di più di un Club UNESCO (tra cui il reggino “Re Italo”) ho preso contatto con la sede dell’UNESCO di Santiago chiedendo loro riguardo la presenza di Clubs o Centri in Cile, ma ho avuto risposta negativa, seppur inaspettata: in Cile non esistono Club UNESCO!
    UNESCO a parte, ho tentato di contattare l’Asociación Calabresa di Santiago (noi siamo di padre reggino, madre ischitana e nonni scillesi ed ischitani, quindi culturalmente calabro-siculo-partenopei), notanto purtroppo che l’edificio corrispondente al suo indirizzo è stato abbattuto da qualche mese. Personalmente manteniamo il nostro orgoglio di Mediterranei ed Italiani del Sud (o semplicemente ‘Italiani’, dato che l’Italia era in origine l’estrema punta meridionale della penisola attualmente definita ed il toponimo si ê andato espandendo lungo di questa nel corso dei 1500 anni successivi); per quanto ho notato tra le persone Cilene con le quali ho parlato dell’argomento (presso Università o Istituzioni), esiste in Cile una maggior simpatia verso il Mezzogiorno d’Italia, probabilmente anche per solidarietà tra popolazioni storicamente oppresse (i popoli cileni dagli Spagnoli ed i popoli italiani dai Piemontesi). Ho tuttavia preso atto che la Fondazione “Dante Alighieri” di Santiago sia nord-centrica, a detta di una persona (signora cilena) che ivi lavora e che, al mio omaggio di una copia del libro “Reggio Centro del Mediterraneo · un excursus storico di 3500 anni”, da me scritto (e donato qui in Santiago anche alla Biblioteca Naciónal, all’Istituto Italianodi Cultura, alla Scuola Italiana “Vittorio Montiglio” ed alla “Arturo Dell’Oro” di Valparaíso), mi ha scherzosamente commentato che la loro Biblioteca fosse ‘Piemontese’. A prima vista non ho riscontrato la presenza di turisti provenienti dal Sud Italia: quei pochi Italiani che ho avuto modo di notare durante i miei ampi giri in quartieri vari erano per lo più del Nord, con una presenza minima del Centro (forse anche dovuto al fatto che il settentrione d’Italia gode di una politica di favoreggiamento per quanto riguarda voli internazionali ed intercontinentali). Tanto più che, da ragazzo che mantiene amicizie con persone da tutti i continenti, un pomeriggio ho scherzato con mia sorella dicendo “…Ma in Cile vengono solo Polentoni?” ;·D
    ¿ Qualcuno ha per caso notizia della Associazione di Calabresi in Santiago ?
    Grazie

    1. Ciao alessandro, posso avere un tuo indirizzo? vorrei farti alcune domande specifiche.
      Nella fattispecie, anche io Architetto e vorrei andare a Santiago. Vorrei capire l’iter burocratico da seguire qual’è. Visa turistica, visa temporal (essendo un professionista), dove e come precisamente avete fatto tutta la documentazione prima di partire.
      Ti ringrazio.

      1. Ciao, puoi contattarmi con alexanderfreud@yahoo.it
        Non é complicato: legalizza i documenti in tuo possesso (certificato di laurea e/o pergamena di laurea, nonché il certificato di abilitazione alla professione) presso l’organismo consolare cileno in Italia; questa operazione tarda circa un mese; entra in Cile come turista con la documentazione legalizzata (oppure falla spedire quando sará pronta) all’ingresso ti danno il foglio migratorio che ti consente di permanere senza visto per un periodo di 90 giorni; hai la facoltá (intendo legalmente) di cercare lavoro in questo periodo; quando hai un contratto pronto e firmato davanti notaio fra te ed il datore di lavoro mandane un originale, assieme alle copie del passaporto, del foglio migratorio e dei documenti utili legalizzati, al Departamento de Extranjería; la procedura é via posta; loro stessi ti avvertiranno quando il procedimento si attiva (impiegheranno almeno un mese a risponderti) e quando il tuo visto di lavoro sará pronto (per questo passerá molto piú tempo – mia sorella, dopo oltre tre mesi dall’averlo richiesto, non lo ha ancora avuto). L’unica ‘seccatura’ del Cile é che non contemplano il lavoro in nero, per noi Europei del sud (ma anche in tanti altri paesi) prassi normale, che evita ad esempio il dover fornire una ricevuta che noi stranieri non possiamo dare (mentre possiamo dare quella italiana, purché non lo vengano a sapere in Italia facendoci pagare di tasse più di quanto abbiamo eventualmente guadagnato) ed ovviamente evita il pagamento di tasse, sicurezza sanitaria ed altre diavolerie ideate ai tempi delle dittature, a governi corrotti che, a mio avviso, rubano abbastanza senza aver bisogno di parte del sangue dei poveri lavoratori dipendenti.

  4. Ciao,sto pensando di trasferirmi con il mio ragazzo e ci piacerebbe investire aprendo magari un ristorante e cocktail bar ma non sono ancora riuscita a capire qual’è la zona migliore (principalmente per afflusso di turisti). E’ possibile costituire una società o ci sono limitazioni?

  5. Ciaoooo mi piacerebbe sapere se è possibile aprire una piccola ganostromia ligure con pizze e piatti pronti più meno quanto ci vuole in euro e se si può fare subito i documenti per la residenza

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